IstoriatoCuriosa è la motivazione che nel 1931 ha spinto Luigi Broggi, impresario di Lucerna, ad aprire una succursale a Locarno, la “Broggi & Ci”, prima ragione sociale della nostra ditta: “l’imminenza del rifacimento di Piazza Grande”. (Sempre attuale). Due anni dopo ne ha assunto la direzione Marco Grassi, divenuto proprietario unico nel 1936. Dal 1959, con l’avvento di Franco Rossi, per dieci anni la ragione sociale è cambiata in “Grassi e Rossi”. Dal 1.1.1969 Franco Rossi ne è divenuto titolare unico, con successiva modifica nell’attuale “SA” a partire dal 1983. Nel tempo la ditta ha saputo superare brillantemente varie crisi economiche e le restrizioni imposte dalla seconda guerra mondiale. La cosiddetta “pavimentazione moderna” ha mosso i primi passi a partire dagli Anni 50: pavimentazioni economiche (trattamenti con bitume liquido e ghiaietto) nelle strade secondarie e conglomerati bituminosi per i centri e le arterie principali. Negli Anni 50 la ditta si è dotata di un proprio impianto per la produzione del conglomerato bituminoso, abbandonato a partire dal 1972 con l’adesione al moderno impianto consortile Comibit ubicato a Sigirino. La pietra naturale è legata, sin dagli inizi, all’attività della nostra ditta che ha sempre fatto capo a selciatori propri: dadi, acciottolati e lastricati hanno conosciuto picchi nel pubblico e nel privato. Solo in un secondo tempo c’è stato l’avvento dei prefabbricati cementizi. Drasticamente mutato nel tempo il ruolo delle maestranze, con l’introduzione negli Anni 80 della formazione professionale e con il passaggio dal lavoro prettamente manuale (pala, piccone e carriola) alla meccanizzazione (dal primo storico rullo a vapore all’attuale vasto parco macchine). Chi opera oggi nel ramo pavimentazioni a vario titolo (capi squadra, asfaltatori, macchinisti, selciatori, muratori) è quasi sempre specializzato nello specifico settore: la classica figura del manovale – un tempo in netta maggioranza – è sempre meno richiesta. Evoluzione tecnologica e meccanizzazione hanno segnato il passaggio dalla “quantità” della forza lavoro alla “qualità”: se negli Anni 60-70 avevamo 80 operai, oggi ne basta la metà, grazie al contributo delle macchine da cantiere. |